DAL 7 MARZO THE VOICE SU RAI DUE

Raffaella Carrà (69 anni)
Dopo mesi e mesi di preparativi Rai Due è finalmente pronta a lanciare il suo nuovo talent-show, The Voice, che vedrà come giudici quattro cantanti italiani, Noemi, Raffaella Carrà, Riccardo Cocciante e Piero Pelù, vediamo però meglio nel dettaglio di cosa si tratta.

The Voice è un fortmat televisivo olandese trasmesso per la prima volta nel 2010 nei Paesi Bassi e che in America ha riscosso un successo strepitoso, arrivando anche ad eguagliare e superare i livelli i X-Factor.

Il format del programma è molto semplice, i quattro giudici dovranno valutare alcuni cantanti di cui però potranno sentire soltanto la voce poichè saranno nascosti dietro ad un telo ed in base alle loro qualità canore dovranno decidere se farli accedere alle fasi successive o far terminare il loro percorso.
Noemi (31 anni)
La fase successiva vedrà i giudici formare squadre con i componenti che a loro più piacciono per così arrivare alla terza e finale fase, quella in cui i cantanti si sfideranno in sfide ad eliminazione diretta in cui a decidere il loro destino sarà il pubblico da casa per il 50% e il voto dei giudici per l'altro 50%, fino ad arrivare ad un unico vincitore finale.

Piero Pelù (51 anni)
All'estero la trasmissione ha riscosso un successo incredibile ma in Italia si è molto titubanti per vari motivi, il primo riguarda i giudici, infatti nelle edizioni straniere si sono avuti alcuni dei più grandi nomi della scena musicale mondiale come ad esempio Christina Aguilera, Adam Levine, Ricky Martin, Seal, Keith Urban, Alejandro Sanz, Will.I.Am., Jessie J, Shakira, Usher e tantissimi altri, mentre nel nostro caso ci dovremmo "accontentare" di giudici più nazional-popolari.

Riccardo Cocciante (67 anni)
La seconda diatriba riguarda il fatto che fino a questo momento la Rai, in particolare Rai Uno ed il Festival di Sanremo, non ha fatto nulla per pubblicizzare il programma o incuriosire il pubblico ed infine va anche detto che Rai Uno porrà contro una forte contro programmazione così come Canale 5, ma in questo secondo caso è una cosa più comune in quanto non si tratta della televisione "rivale".

Insomma, un programma nato non proprio sotto una buona stella, ma una cosa almeno c'è da dirla, in una televisione in cui sono sempre più forti le lamentele riguardanti una televisione che non sperimenta, in questo caso Rai Due ha avuto, ed ha tutt'ora, il coraggio di credere in un nuovo prodotto.

Spetterà soltanto al pubblico e ai dati auditel del giorno dopo dare il suo verdetto!

Voi cosa ne pensate?






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